LA CHIAMATA UNIVERSALE AL BANCHETTO DIVINO

La Chiamata Universale al Banchetto Divino

(Chiesa S. Croce Firenze).

Ordinata dai frati della Basilica di S.Croce come supporto del tabernacolo, realizzato dallo stesso Rosito nel 1985, l'opera prosegue il discorso tematico e stilistico già iniziato con la "Via Crucis dell'umanità" ( 1984 ) e proseguito con il tabernacolo nel 1985; due opere rivoluzionarie in cui I nove episodi, rappresentati in altrettante formelle bronzee, sono disposti su tre fasce e sono legati da un tema comune: indipendentemente dalla religione professata, tutti gli uomini sono uguali di fronte a Dio; unica condizione per la salvezza è cercare Dio con cuore puro e sincero e vivere una vita semplice e di amore verso il prossimo. . La parte superiore, il vero e proprio contenitore dell'Eucarestia (datato 1985) ci mostra nella parte centrale il Cristo nell'ultima cena che spezza il pane per i 12 apostoli, trasformati per mirabile magia d'arte, in dodici rappresentanti delle razze umane. 

Sui lati sono stati collocati successivamente Angeli adoranti.


La parte inferiore, supporto del tabernacolo è composto di tre fasce orizzontali sovrapposte nelle quali le due laterali convergono in quella frontale.

Nella fascia superiore abbiamo l'elaborazione del concetto espresso da San Paolo, secondo il quale Cristo avrebbe favorito l'unione dei due popoli, in cui  era divisa l'umanità: il popolo eletto e quello dei pagani. L'idea è espressa in maniera efficace con il Gesù bambino della formella centrale verso il quale si dirigono da destra i Re Magi  e dall'altra parte la Regina di Saba, che pur non appartenendo al popolo ebraico ebbe l'intuizione della divinità di Cristo.

Regina di Saba che adora il legno della croce di Cristo.
Mano di Dio che Guda Gesù Bambino
Re Magi

Nella fascia centrale, la samaritana ed il figliol prodigo delle formelle laterali vengono abbracciati dal Cristo nella formella centrale a simboleggiare l'accoglienza riservata dal Cristo anche a chi aveva smarrito la retta via ed a chi, come la Samaritana era ritenuto degno di disprezzo non solo come peccatrice ma anche perché non era ebrea.

Ritorno del figliol prodigo.
Cristo che abbraccia la Samaritana ed il figliol prodigo.
La Samaritana al pozzo con Gesù.

Nella terza fascia, a sinistra i due inviati da Giosuè ad esplorare la terra promessa tornano con un gigantesco grappolo di uva simbolo della grandezza della ricompensa divina agli uomini puri. A destra il contadino che separa il grano dalla pula simboleggia il giudizio universale. Al centro il banchetto divino a cui saranno chiamati tutti gli uomini giusti. 

Portatori di uva.
Santissima Trinità con il pane ed il vino.
Aia con contadino che ventila il grano